Social Business Forum 2011





Che ormai si parli solamente di Social Business credo sia chiaro più a meno a tutti i lettori di questo blog. All’interno di The Social Enterprise piuttosto che nelle ricerche degli analisti, nei report dei vendor ed in tutta la blogosfera, migliaia di individui (per moda o per convinzione) stanno riflettendo su questo passaggio paradigmatico verso un’azienda più umana, centrata sui bisogni dell’individuo, porosa, trasparente, agile, reattiva.

Convinti da tempo della convergenza tra interno ed esterno e della necessità di coinvolgere allo stesso modo l’intero ecosistema aziendale (clienti, ma anche dipendenti, partner, fornitori) nel futuro del business, l’anno scorso con Open Knowledge avevamo annunciato la volontà di far evolver ulteriormente l’International Forum on Enterprise 2.0 spingendo ancora di più l’acceleratore sui temi del customer engagement, del Social CRM e della open innovation.

La conferenza riparte dall’esperienza acquisita negli anni precedenti ed è ora online, in una stato avanzato di organizzazione, con il nome di Social Business Forum.

Ecco perchè dovreste registrarvi (ed il mio consiglio è di farlo in fretta dato che solo nel primo giorno di comunicazione sono arrivate alcune centinaia di iscritti):

  • Il respiro mondiale. E’ semplicemente l’evento più ampio ed approfondito in Europa per chi si interessa di Social Business con decine di speaker e storie internazionali. L’anno scorso, il conto di coloro che sono intervenuti sul palco è arrivato a 43. La lista dei presenti nella nuova edizione è già troppo lunga per essere riportata qui, ma tra i nomi da segnalare ci sono sicuramente Keith Swenson (VP R&D Fujitsu e autore di Mastering the Unpredictable), Stefan Lindegaard (autore di The Open Innovation Revolution), Sameer Patel (tra gli analisi più in vista in assoluto sul Social Business), Mark Tamis, Esteban Kolsky e Mitch Lieberman (massime autorità sul Social CRM), Bertrand Duperrin (tra i personaggi più seguiti in Europa per quanto riguarda Enterprise 2.0 e socializzazione dei processi). Ovviamente rimanete sintonizzati perchè la lista non è per niente chiusa
  • I temi più caldi. Si affrontano, in buona misura in anticipo rispetto alle stesse conferenze americane (come Boston e Santaclara), le tematiche emergenti più dibattute nel settore direttamente con i pionieri. Quest’anno si parlerà estesamente di Social Business (ovviamente), Social CRM, Adaptive Case Management, Social BPM e Dynamic BPM, Social Network Analysis, modelli di maturità sul Community Management, Social Innovation, Analytics interne, Intranet 2.0
  • Il focus di business: non parleremo tanto di social media, di comunicazione 2.0, di marketing conversazionale quanto di revenue, ritorni, framework organizzativa, modelli di leadership, opportunità misurabili per migliorare il modo in cui le aziende generano valore e profitto. Più che di comunicazione ci focalizzeremo sull’evoluzione dei processi in chiave sociale. Innanzitutto sulla collaborazione, la customer insights, il customer care, le vendite, l’innovazione
  • La concretezza dei casi. Oltre agli esperti interverranno le aziende. Nel 2010 scorso siamo arrivati a 20 esperienze. Quest’anno tra le conferme già pervenute ci sono Fujitsu, Scottish Water, Webank, Nokia, Toshiba, ma fidatevi: saranno annunciati a breve tantissimi altri nomi di rilievo
  • La possibilità di toccare con mano la tecnologia e capire dove va l’offerta. Certo la tecnologia è solo un pezzettino del lavoro, ma scegliere quella giusta ci porta un pezzo avanti. Senza arrivare a Boston potrete interagire con alcune delle aziende che stanno concretamente fornendo le soluzioni più avanzate nelle diverse dimensione di cui il Social Business si compone: Telligent, Moxie, Broadvision Clearvale (sull’employee empowerment), Oracle (sulla socializzazione dei processi interni), Lithium, Telligent e Sword Ciboodle, Broadvision Clearvale sul Social CRM, Spigit sull’open innovation
  • Fare networking e confrontarsi sia con esperti che raramente avrete modo di vedere in Italia in altri momenti, sia con le aziende che probabilmente hanno già messo in pratica alcuni dei progetti a cui state pensando
  • Potete decidere il tipo di partecipazione che preferite. Anche quest’anno ci sono spazi totalmente free (stiamo cercando però di fornire di nuovo cibo, da bere e contenuti ancora più pregiati dell’edizione del 2010 tramite un coinvolgimento diretto degli speaker) ed una partecipazione che richiede un pagamento, ma che comprende tutti i contenuti, tutti gli speaker, tutte le esperienze.

Insomma cosa aspettate? Ecco i link da tenere a mente:

  • Sito web dell’evento con tutti i partner coinvolti
  • L’agenda che continuerà a popolarsi con speaker e casi
  • Pagina di registrazione per l’accesso free o al costo speciale di 400 euro fino a fine mese (750 dal 1° Maggio in poi)
  • Account Twitter per rimanere sempre aggiornati

Emanuele Quintarelli

Entrepreneur and Org Emergineer at Cocoon Projects | Associate Partner at Peoplerise | LSP and Holacracy Facilitator

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