Enterprise 2.0 Boston – Giorno 2

Enterprise 2.0 Techonology: A Critical Evaluation (Tony Byrne, CMS Watch)

Si tratta di tecnologie ancora piuttosto mature. La tecnologia certo viene dopo la cultura, ma la tecnologia è importante perché è necessario trovare il o i tool migliori per gli obiettivi che si vogliono raggiungere.
CMS Watch è interessante perché è un analista indipendente e non ha relazione con i vendors, solo con chi compra la tecnologia. Lo speech si propone di dare una lettura del mercato del software enterprise 2.0.

Tom dice che il Social Software è differente dall’Enterprise 2.0, con il primo un subset del secondo. Cioè AJAX, SaaS, Cloud Computing, RIA, Mashups non sono essenziali per l’Enterprise Social Software che lui definisce come i tool che supportano la collaboration ed il networking dentro ed oltre l’Enterprise e non socializzare un’applicazione esistente. Networking è discovery, discussion, brainstorming. Collaboration is organization, action, formalization. Molti si concentrano solo sul secondo punto o comunque molto meno sul primo. IBM per esempio per il networking usa Connections, per la collaboration Quickr.

Categorizzare serve a capire se una tecnologia va bene per noi e sicuramente esistono tanti modi di categorizzare. Tom prende in giro il Magic Quadrant di Gartner (The Mystical Quadrant con i geeks, losers, mystics, posers). Tom propone una classificazione su 6 quadranti, ma la realtà è che il market è molto frammentato:

  • Platform Vendors (Google (veramente scarso), Sharepoint, Oracle, IBM (stanno cercando di far evolvere le loro soluzioni)
  • Social Software Suites ( Connectbeam, Traction, Awareness, Jive, Drupal combinando diversi servizi in una sola piattaforma con Drupal è la piattaforma open-source dominante per le community)
  • White Label Community Services (Ning, Lithium, Pluck con un pò di sovrapposizione con i precedenti)
  • Wikis (Atlassian, Socialtext, Mediawiki) stanno andando verso l’open-source
  • Blogging (Blogger, Six Apart, Automattic)
  • Public Networks (Linkedin, Xing, Facebook)

Ma questo non ci dice veramente cosa serve a noi. Parliamo invece di Social Software Scenarios partendo da obiettivi di business, cioè partire da cosa vogliamo ottenere:

  • External
    • Branded Customer Communities
    • Customer/Reader Interaction
    • Partner Collaboration
    • Professional Networking
  • Internal
    • Project Collaboration
    • Enterprise Collaboration
    • Enterprise Discussion
    • Info Organization & Filtering
    • Knowledgebase Management
    • Communities of Practice
    • Professional Networking

Sharepoint è pensato per il project collaboration, partner collaboration, enterprise collaboration, info organization & filtering, communities of practice ma è basato sui documenti. Puoi usarlo per il networking ma devi fare un sacco di lavoro di customizzazione. Molti tool nascono con un paio di scenari in mente ed è molto difficile legare mondo interno ed esterno.

E certamente possibile guardare alla lista dei servizi di business:

  • Blog
  • Wiki
  • Social Ranking
  • Prj Tracking & Participation
  • Multimedia
  • Information Filtering
  • File Sharing
  • Teleconferencing

Oppure pensare alle capabilities generali:

  • Spam filtering
  • Author, Editing, Commenting
  • Personalization
  • Repository Services
  • Workflow & Process Mgmt
  • Handheld Delivery
  • Feed Ingest & Production
  • Vocabularies and Tagging
  • Search

Drupal è forte su Spam, Personalization, Author and Editing, Repository, Feeds, Vocabularies, Search.

Ed è certamente possibile guardare alla funzionalità di amministrazione (sicurezza, gruppi, clustering, backup, reporting, configuration, lifecycle management, integration ui customization, ui internationalization, etc).

In sostanza le dimensioni sono business services, capabilities (application, admin, vendor intangibles), scenario fits, ma forse la cosa più importanti sono i scenario fits tramite cui si può sviluppare dei propri scenari e confrontare rispetto a questi le soluzioni.

Sharepoint: è una applicazione a stack, quindi un grande gruppo di servizi uno sopra l’altro. Blog, wiki e networking non sono granchè. Puoi però customizzarlo, con il codice che viene messo a disposizione che però non è molto supportato. Oppure puoi integrarlo con un pure player (es. wiki), ma la user experience è frammentata oppure infine, costruire prodotti sopra (come Telligent). Ma questo è un rischio perchè dipende dalle strategie di Microsoft nei prossimi anni.

Conclusioni:

  • socializing software non è social software
  • il concetto di social software è vecchio, ma molte tecnologie sono immature
  • combinare servizi di networking e collaboration è difficile
  • gli incumbent cms, collaboration, ecm, portal generalmente producono social software scadente
  • la cosa migliore è scegliere i prodotti provandoli in base ai proprio scenari

Power to the People – Driving Business Innovation through Communities (Mark Woollen, Oracle)

Ci sono tre driver per il social networking: urgenza, la frammentazione e l’engagement. Oggi sentiamo un grande bisogno di essere connessi con altre persone. Raggiungere i consumer è diventato difficile, perché sono sparsi in una miriade di community. Finora l’esperienza in azienda era totalmente diversa da quella che si aveva come consumatore, questo sta cambiando ed è un’opportunità.

Qual è il costo di non coinvolgere le persone nel business: in us è 382.000 B$ solo negli stati uniti. Le applicazioni enterprise hanno una serie di problemi e molti sono dovuti all’organizzazione gerarchica delle organizzazioni. BPM è per natura top-down, gerarchico, ma il lavoro avviene sempre più attraverso un lavoro organico, bottom-up tramite social network.

Il marketing ha una serie di fantastici strumenti 2.0 per le proprie campagne, ma innanzitutto la campagna va creata e generalmente un addetto marketing su dieci è in grado di farlo.

Esiste ancora una forte divisione tra customer ed azienda (Enterprise, Employees e Social Networks e Customers, Partners, Suppliers). Ma i customer vogliono informazioni utili per loro, personalizzate, ritagliate. Da una parte il CRM, HR, etc e dall’altra il Tagging, RSS, Sharing. Come metterli insieme. Creare questa connessione significa trasformare l’intellectual capital nel social capital. Questo è possibile tramite community flessibili, sicure che aiutino a far aumentare la crescita.

Vediamo alcuni esempi:

  • Capire come le persone lavorano e dove lavorano: portare contenuti e business processes alla persone utilizzando in questo senso i device mobile.
  • Aprire le applicazioni enterprise da e verso l’esterno tramite i mashup
  • Utilizzo di applicazioni web 2.0 e di gadget per utilizzare i contenuti nel modo in cui preferiscono

Oracle sta rilasciando una serie di Social Application, basate su emergenza e social networking, fornite come Saas:

  • Sales Prospector: cosa vendere in base ad un’analisi dei partner di acquisto dei clienti con caratteristiche simili (tramite extension come Amazon)
  • Talent Pool Management: estende la portata del recruiting tramite community per raggiungere candidature per posizioni difficili da coprire, sembra tramite funzionalità di analisi
  • Ancora Sales Campaigns, Sales Library, Deal Management, tool per la Mobile Productivity
  • Web Center Mashups per una esperienza personalizzabile di aggregazione di tutti contenuti

Tutti queste applicazione sono standard-based per permettere la portabilità dei dati con una forte attenzione all’indipendenza dal browser e dal device. Dentro un ambiente di business, la differenza non è data solo dal contesto ma dalla possibilità di monetizzare queste opportunità, dalla creazione di relazioni profonde con le persone giuste (con sullo schermo una specie di bullseye) e dalla capacità di integrare i servizi enterprise 2.0 con il resto dei sistemi presenti in azienda.

Non sappiamo cosa sta arrivando, ma sappiamo che sta arrivando velocemente..


The Business Value of Social Networking in the Enterprise (Pete Fields. Wachovia)

Due anni e mezzo fa Wachovia (International bank) ha provato a mettere insieme in un unico framework molte delle tecnologie comprese nell’Enterprise 2.0 (instant messaging, group chat, video conferencing, team sites, wikis, presence, profiles).

Quali sono le sfide nell’essere tra i primi a tentare questa strada. Cita Blink (Gladwell) e l’importanza dell’intuizione. Molti di quelli che stanno provando questa strada sentono che questa è un’opportunità e cercano di identificare il business case (per mesi).

Il razionale di business è:

  • Work more effectively across time and distance (riduzione dei budget per I viaggi)
  • Better connect & engage employees (commitment tra dipendenti e verso l’azienda al crescere delle dimensioni). Le comunità virtuali sono molto reali
  • Mitigare l’impatto dell’invecchiamento della forza lavoro con 30% (45-54), 60% (55-64 anni) ed 30% (65+) – Us Bureau of Labor Statistics
  • Coinvolgere la Generazione Y (oggi 25%, 47% nel 2014) e dare loro un’opportunità di partecipare
  • Altri: posizionarsi in modo più innovativo, risollevare l’engagement di tutti i dipendenti, ridurre le spese per gli spostamenti, fornire strumenti migliori per fare il proprio lavoro, condividere iniziative corporate

Enterprise 2.0 in Action (Simon Revell, Pfizer)

Per capire il valore, hanno iniziato a provare i tool, innanzitutto lanciando DIGWWW un blog parlando proprio di come questo mondo potesse essere portato in Pfizer consci che fosse un grosso passo (“influence by doing – live the new culture ourselves”).

Questi oggetti sono molto potenti quando funzionano. Pfizer li ha aperti a tutti con i dipendenti che chiedevano di partecipare, qualcosa di mai visto dentro l’azienda.

Primi passi: molto nervosismo, si sono forzati a scrivere e commentare, invitando gli altri a partecipare e ricordando l’esistenza della community appena possibile. In America intanto nascevano Pfizerpedia un wiki fatto tramite Wikimedia.

Riprende i fantastici Meet Charlie e Meet Jessica di Scott Gavin (parlando di personal and group blogging). Purtroppo la connessione è di nuovo crollata ma molti degli esperimenti (blog, wiki, tagging) che Pfizer sta utilizzando possono essere trovati dentro la seconda presentazione di Scott


Reality Check (Andrew McAfee)

McAfee. Perché l’adozione dell’Enterprise 2.0 è tutto sommato così lenta?

  • Pfizer. Change is difficult, in alcuni casi le persone sono in grado di capire come usare gli strumenti, ma in molti altri è necessario mettersi nei loro panni e fornire aiuto. Questo richiede tempo e molte delle persone che capiscono l’Enterprise 2.0 non sono nell’IT con molti esperti di questo campo che sanno anche come funziona Pfizer. Questo richiede tempo.
  • Wachovia. Quello che vediamo sul web non è quello che succede in azienda. E’ un’assunzione errata. Serve identificare i punti di resistenza e le competenze necessarie ad affrontarli.
  • Intellipedia. Questi strumenti riflettono un cambiamento in cosa stiamo diventando come persone. La sfida non è tanto con gli early adopter ma con il resto dell’azienda. Anche il commitment non serve solo dall’alto, ma molto dal mezzo perché il middle management non vede il ruolo di questi strumenti e non si sente a proprio agio. Cosa accelera il nostro mondo è il fatto che il cambiamento sta per la prima volta nella storia avvenendo durante la vita lavorativa di ognuno di noi. Il cambiamento è veramente troppo veloce. L’adozione non è necessariamente legata all’età, ma richiede un mindset completamente diverso e utenti diversi usano lo strumento in modo diverso.
  • Sony. L’introduzione è arrivata nel 2004 ed oggi senza collaboration tool oggi non sarebbe possibile sviluppare giochi senza di essi. La sfida è tirare dentro i dipartimenti non legati allo sviluppo. L’importante è avere un champion in ogni dipartimento e coinvolgere i thought-leaders non tutti i dipendenti.

McAfee. Allora la gerarchia non conta nulla nel rallentare l’adozione? E’ solo un fatto personale?

  • Sony. Uno dei Vicepresident è un champion.
  • Intellipedia. Sta diventando un management tool, uno strumento di trasparenza per avere un discorso onesto lungo la catena di comando.
  • Wachovia. Le aziende spendono milioni di dollari con Accenture e McKinsey perché i dipendenti non dicono la verità ai propri capi e questi tool permettono il dialogo.

McAfee:Un suggerimento da ognuno

  • Pfizer. Semplicemente provate a farlo
  • Wachovia. Invece di partire da piccoli problemi, cercate di risolvere problemi importanti.
  • Sony. Identificate dei champion per guidare le persone e coinvolgeteli
  • Intellipedia. La cosa più difficile è lasciare il controllo. Provato a farlo. Bisogna partire da se stessi, anche con gruppi ridotti di persona.

Domande dal pubblico.
Qual è stato il tipping point?

  • Pfizer. È stato quando al ritorno dalla vacanza il blog andava avanti da solo

Qual è l’incentivo per coinvolgere i dipendenti dal punto di vista dei middle manager?

  • Intellipedia. Competition per la migliore pagina wiki premiandola con cose molto semplice. Guardate nelle mail e spostate i processi più pesanti nei wiki. Cambiando dove l’informazione è, le persone se ne accorgono.
  • Sony. Utilizzare gli strumenti per risolvere dei problemi
  • Pfizer. Non creare incentivi artificiali. Mettersi nei panni delle pensare al loro incentivo e non pensare che il successo sia avere tutti che partecipano.
  • Wachovia. Ringraziare chi partecipa uno ad uno

Esistono veramente network effect dentro le smb?

  • Intellipedia. Probabilmente no, ma se c’è energia l’e2.0 è utile anche con 10 persone

Qual è la più corta definizione e.20?

  • Pfizer. Connettere persone per generare business value

McAfee dice che un conto è chiedere input prima di prendere una decisione ed un conto lasciare decisioni alla folla.

Come misuri il successo?

  • Intellipedia. L’uso è già una dimostrazione di valore per la singola persona.

Finalisti del Launchpad

  • Newsgator for Sharepoint
  • GroupSwim
  • Veodia
  • Aegeon – Spaceo.us
  • Sun Microsystems – SocialSites

Social Networks: Transforming Work Models & Community Relationships (Hive Live, SelectMinds, Awareness, BrightIdea)

Mike Gotta: Community e social network non sono nuove. Quali sono le best practices per creare e stimolarne la crescita?

  • Select Minds. Per raggiungere la massa critica deve esserci un chiaro valore personale, non solamente per l’azienda che lancia l’iniziativa. Per coinvolgere gli utenti bisogna riuscire a guardare aldilà dei bisogni immediati di business. Bisogna poi identificare chiaramente le persone che si vuole coinvolgere e quale può essere il valore a cui sono interessati fino a creare un organismo che si alimenta da solo. Daewoo ha lanciato un network per donne, uno per tutti gli impiegati ed una per le persone che devono andare in pensione.
  • Awareness. Creare valore anche per amministratori e sponsors. Communità non si lanciano da sole, ma va pensata intorno a qualcosa che già coinvolge le persone, cercando di stimolare la passione e prepopolando la community di contenuti. Non si creano le comunità, si supportano lavorando sull’affinità e lo si fa anche tramite software. Il caso North Western mostra come non si tratti di un discorso di età.
  • HiveLive. Una comunità è fatta di persone, identità, relazioni, fiducia da far crescere come un task sociale ed una conversazione tra persone e tra azienda e persone.
  • BrightIdea. Molti community manager hanno scarse risorse e sopra serve un VP che è in grado di recuperare comittment e risorse. Lanciare una comunità è come rovesciare un sacco di zucchero per terra. Se metti lo zucchero arrivano le mani.

Mike Gotta: come si misura il successo?

  • HiveLive. Siamo all’inizio, ma noi usiamo l’engagement, influence, intimacy in modo informale con i clienti.
  • SelectMinds: ci sono due livelli. ROI dipende dagli obiettivi di business (costo per assunto, per recuperare un assunto e per esempio le posizioni coperte da re-hired sono quasi quanto quelle per gli assunti), ma anche dall’utilizzo del servizio, utenti che ritornano, livello di partecipazione, la connettività. I numeri assoluti dipendono molto dal caso specifico.

Mike Gotta: Come far funzionare comunità B2B

  • BrightIdea: meglio lanciare comunità molto virtuali e poi eventualmente aggregarli
  • Selectminds: gli individui provenienti da diverse aziende devono avere un motivo per partecipare, per esempio la creazione di partnership. Anche se si tratta di B2B ci deve entusiasmo, passione e motivazione.
  • Awareness. Trattare queste comunità un’estensione delle comunità interne per esempio tra McDonald’s e franchisee.

Possibili issue:

  • voler mettere troppi temi all’interno, non avere sponsorship dall’alto

Social Computing Platforms: Three Alternatives for the Enterprise (Jive, Sabre Holdings, nGenera, Microsoft)

Tre soluzioni:

  • piccolo vendor (Jive, ThoughFarmer)
  • grande vendor (Microsoft)
  • fai da te

Perchè comprano da voi?

  • Sabre. Forniscono reservation systems per siti e servizi di prenotazione, alcuni dei clienti volevano una soluzione sociale. Si pongono un obiettivo molto specifico legato alle prenotazione
  • Jive. Agnostici rispetto alla piattaforma (J2EE), sono in grado di gestire progetti di tutte le dimensioni, meno costosi e funzionalità best-of-breed. 170 persone che costruiscono un rapporto molto forte e di trasparenza con i clienti
  • Microsoft. Hanno partnernship con i servizi best of breed ma forniscono servizi solidi per aziende enormi. Questo significa tempi lunghi ed una grande affidabilità, con una forte piattaforma e l’aiuto di altri partner. Una delle ragioni di acquisto è che Microsoft continuerà ad essere presente nei prossimi anni.
  • nGenera. Cercano di identificare nuovi bisogni e di fornire applicazioni specifiche insieme alla consulenza per far crescere la propria organizzazione.

e aziende comprano social networking solo perchè devono?

  • nGenera. Assolutamente no per le barriere culturale e politiche, la necessità di guida e la complessità del processo. Le aziende stanno aprendo i propri occhi
  • Microsoft. Clienti vogliono che le funzionalità dell’Enterprise 2.0 siano portate e colleghino anche tutte le applicazioni tradizionali e del futuro.

On premise vs On Demand?

  • Sabre. Hostano il prodotto che ora forniscono ed i nuovi prodotti che stanno sviluppando per i clienti
  • Jive. I driver sono IT, Business e HR. Spesso si parte con un pilot che poi viene sottoposto all’IT ed è possibile decidere quale dei due scegliere
  • Microsoft fornisce tuttedue le soluzioni con l’on demand realizzato tramite partner esterni
  • nGenera. Il mercato chiede l’on premise, ma molto dipende dal contesto in cui il cliente opera.

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