Il lato umano dell’Enterprise 2.0

Si sa, trovare dati freschi sull’Enterprise 2.0 in Italia non è cosa facile e nonostante questo, capire il modo in cui il nostro paese è posizionato rispetto all’Europa o agli Stati Uniti è utile sia per gli operatori che per le aziende che intendono avviarsi lungo questo cammino.

In attesa dei nuovi risultati dell’Osservatorio Enterprise 2.0 della School of Management del Politecnico di Milano (qui trovate una discussione dei segnali più importanti del 2007-2008), pubblico allora con piacere alcuni spunti tratti dalla presentazione tenuta a SMAU da Mariano Corso sul ruolo dell’ICT nelle Risorse Umane.

Le seguenti sono alcune anticipazioni sulla visione dei direttori HR in tema di Enterprise 2.0:

  • Proprio l’esigenza di raccogliere la voce dell’HR e non solamente quella IT era stata la mia più forte obiezione all’Osservatorio dell’anno scorso. Il Politecnico sembra aver dato seguito con forza a questa richiesta e mi aspetto di vedere l’analisi allargata non solo alle risorse umane, ma anche ad altri dipartimenti aziendali. Se volete approfondire questo tema vi rimando al mio pezzo sull’introduzione dell’Enterprise 2.0 a partire dalle business line.
  • Il documento inquadra purtroppo ancora l’Enterprise 2.0 da un punto di vista tuttosommato tecnologico (considerandola ICT), mentre ormai pare chiara l’esigenza di un taglio più orientato alle community ed alle persone
  • Ciò nonostante emerge chiaramente il rapporto contrastato tra ICT e direzione HR spesso non supportata a sufficienza dall’IT, distante per obiettivi, per cultura e competenze:

  • Al contrario l’HR potrebbe essere un ottimo alleato del’IT nel lancio di iniziative Enterprise 2.0 (e questa è molto la nostra esperienza sui progetti):

  • L’HR inizia a sviluppare una visione propria sull’Enterprise 2.0, ma il 60% non ha ancora pensato a policy che regolino l’utilizzo degli strumenti web 2.0, mentre il 7% addirittura vieta esplicitamente ai dipendenti di avere profili o blog su internet
  • Mi stupisce invece un pò il diagramma seguente sul livello di penetrazione dell’Enterprise 2.0 nell’HR. Lo stupore non è tanto sui numeri che sono più bassi rispetto alla media dei dipartimenti aziendali, quanto ad un livello sensibilmente più alto di installazioni attuali contro quelle pianificate per il futuro:

  • Le barriere all’introduzione sono invece piuttosto simili a quelle degli altri dipartimenti: scarsa conoscenza delle potenzialità (25%), investimenti necessari (14%), difficoltà ad identificare e valutare i ritorni economici (12%), mancanza di sufficiente sponsorship (11%), mentre le difficoltà culturali ed organizzative valgono solo il 6% (ma come abbiamo visto spesso, questa è la norma per chi non ha mai provato cosa significa veramente introdurre l’Enterprise 2.0)
  • Molto interessanti le azioni su cui concentrarsi per avvicinarsi all’Enterprise 2.0 con adozione di obiettivi di business che comprendano la collaborazione (21%), acquisire nuove competenze interne (19%), creazione di nuovi ruoli e procedure organizzative per la gestione delle iniziative (19%), NESSUN CAMBIAMENTO SIGNIFICATIVO (16%), formazione (16%)

In ultima analisi il report suggerisce un approccio intelligente e purtroppo ancora da sviluppare all’interno di tante aziende: ovvero la definizione di uno spazio di dialogo e contaminazione tra IT ed HR (ma direi tra quasi tutti i dipartimenti e tra silos), da un insieme di contenitori verticali, specializzati, che si parlano poco (modello a II) ad uno spazio anche orizzontale, in cui i dipartimenti si toccano ed un pò si confondo (modello a TT).

D’altronde l’Enterprise 2.0 è proprio questo, un crollare di barriere, una voglia di dialogo e reattività, un gioco di condivisione in trasparenza capace di far galleggiare il meglio della conoscenza e delle best practices aziendali.

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