Implementare l’Enterprise 2.0 – Strategia, benefici e rischi

Nell’ultimo post abbiamo iniziato il cammino tra i contenuti più succosi del libro Implementing Enterprise 2.0 parlando del passaggio da Web 2.0 ad Enterprise 2.0. Continuiamo qui con il vedere per quali ragioni proprio oggi è il momento di considerare l’Enterprise 2.0 come leva strategica di evoluzione per il proprio business.

Organizzazioni, organismi pubblici, aziende private sono oggi sempre più esposti ad un insieme di forze nuove che ne attraversano l’ecosistema, spingendo un profondo rinnovamento del tessuto organizzativo:

  • Velocità del business: l’impennata esponenziale nell’intensità e velocità dei flussi di informazione all’interno delle aziende e tra un’azienda e l’altra muta radicalmente le relazioni con il cliente ed i fornitori, il tempo disponibile per lanciare nuovi prodotti sul mercato, la frequenza con cui la strategia deve essere rivista
  • Globalizzazione: la competizione sui clienti, sulle risorse, sul talento per molte industry si estendo ormai oltre i confini nazionali
  • Il primato dell’innovazione: una maggiore velocità del business implica anche tempi minori affinchè le nuove proposte diventino in commodity. D’altronde la competizione più forte impone un livellamento dei prezzi di portata globale. L’unica leva competitiva rimasta è perciò un’innovazione rapida, continua e diffusa
  • La carenza di risorse: nonostante la crisi le persone più capaci rimangono costose, difficili da intercettare ed ancora più difficili da trattenere. Una chiave importante a questo fine è il possedere un ambiente di lavoro stimolante, flessibile, innovativo e capace di garantire un giusto bilanciamento degli spazi personali e professionali. Da molte indagini ciò è ancora più vero per i millenials.

Il risultato netto di queste spinte sono un inarrestabile incremento del livello di competizione ed un forte bisogno di fare di più costantemente e con meno risorse (efficienza ed innovazione). Questa pressione è sentita chiaramente dai CEO che nella IBM Global CEO Survey 2008 nell’83% dei casi dicevano di aspettarsi cambiamenti profondi negli anni a venire di fronte ad un triplicarsi dell’incapacità di gestire efficacemente questi mutamenti rispetto al 2006.

Emerge quindi una crescente sensazione che le strutture organizzative ed i successi che hanno caratterizzato le imprese in passato non saranno più così rilevanti o efficaci in futuro. In risposta le aziende devono adattarsi per poter sopravvivere in un panorama significativamente diverso ed in continua evoluzione:

L’Enterprise 2.0 è un processo per abilitare il successo organizzativo dell’impresa in un ambiente che cambia sempre più rapidamente

Questo processo riguarda molto più il change management che la tecnologia. Ciò è vero perchè se la tecnologia, in particolare l’information technology, può garantire un forte vantaggio in termini di performance laddove le operazioni sono guidate da processi in buona parte ripetitivi e definibili a priori, molto del capitale delle aziende di oggi è legato più alle persone ed al modo in cui queste interagiscono:

Il vantaggio competitivo occorre oggi all’intersezione tra la tecnologia e la cultura

Esistono cioè molteplici scenari in cui è possibile replicare, riutilizzare e capitalizzare asset aziendali che non sono racchiudibili in un processo. Le tecnologie collaborative forniscono un nuovo supporto a questo fine, ma per raccogliere dei benefici non incrementali è necessario prepararsi ad un’evoluzione organizzativa, culturale e dei processi. Le aziende che sapranno accrescere contemporaneamente tecnologia e cultura, portando i propri clienti, dipendenti e fornitori a partecipare attivamente al futuro del business stanno per questo creando un vantaggio strategico che non può essere facilmente replicato dai competitor.

Quanto è necessario essere flessibili per far fronte ad un tasso di innovazione e cambiamento così inteso come quello che stiamo vivendo? Certamente molto come scriveva già nel 1956 W. Ashby Ross nella sua “Legge della Varietà Necessaria”:

L’unico modo per controllare il tuo destino è essere flessibile almeno quanto l’ambiente in cui vivi

Uno dei vantaggi più forti introdotti dal diventare un’azienda 2.0 è proprio l’aumento di flessibilità, adattabilità e capacità di risposta osmotica agli stimoli dell’ecosistema in cui si è immersi.

Una comoda guida per valutare autonomamente, ma strategicamente, benefici e rischi principali (o percepiti insieme alle risposte che è possibile contrappore) delcammino dell’Enterprise 2.0 è fornita nelle tabelle che seguono:

Alla prossima puntata dove affrontareremo il tema delle barriere di adozione e della governance

Emanuele Quintarelli

Entrepreneur and Org Emergineer at Cocoon Projects | Associate Partner at Peoplerise | LSP and Holacracy Facilitator

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